Per una Ginnastica Paralimpica. Ginnastica, acrobatica e disabilità: quali prospettive.

Cosa vuol dire limite e cosa significa superarlo? Sono qui raccolte le storie di chi ha spezzato la catena del no e del non si può per riuscire a dedicarsi alla propria passione. Persone provenienti da ogni parte del mondo accomunate da un’incredibile voglia di vivere, di raggiungere con un back flip la felicità, l’autonomia e il diritto all’autodeterminazione e alla realizzazione personale. Un diritto che passa anche attraverso la soddisfazione del fuoco dell’agonismo sportivo e che trova il massimo compimento nel sogno olimpico. È da qui che nasce questa piccola grande missione: battersi per far riconoscere la ginnastica artistica come vera e propria disciplina paralimpica. Questo studio è il frutto di un progetto di ricerca durato due anni e che prende in esame alcune questioni fondamentali: dalla diagnosi del singolo atleta alla classificazione dei profili di disabilità, passando per le metodologie d’allenamento fino a delineare la struttura base dei programmi tecnici: il sogno inizia qui.

Informazioni editoriali

Titolo: Per una Ginnastica Paralimpica. Ginnastica, acrobatica, disabilità: quali prospettive.

Autrice: Mariachiara Palermo. Prefazione di Armando Sangiorgio.

Data di uscita: Maggio 2023

Editore: Nova Delphi Libri

Pagine: 128

ISBN: 1280097558

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La Feltrinelli

Libreria Universitaria

ABSTRACT

La ginnastica artistica costituisce la massima espressione delle potenzialità di un corpo allenato per superare i propri limiti: flessibilità, forza, potenza, coraggio, autodisciplina sono le qualità richieste sin dalla tenera età ai ginnasti e alle ginnaste che sognino di competere con soddisfazione anche ai massimi livelli.

A differenza di altre discipline, la ginnastica artistica non è (ancora) una disciplina paralimpica, eppure sono tante le atlete e gli atleti che la praticano, a diversi livelli, in ogni angolo del pianeta. La ricerca ha raccolto l’esperienza di circa 12 atleti e atlete, seguitƏ da coach e società sportive, provenienti da Italia, USA e Regno Unito e che praticano ginnastica artistica e altre discipline acrobatiche di un livello apprezzabile, mettendo in luce una piccola ma crescente comunità di ginnasti e ginnaste disabili fisiche che ha voglia di portare avanti l’ambizioso progetto di una Ginnastica Artistica Paralimpica riconosciuta dal CONI e dal Comitato Paralimpico Internazionale.

Testimonianze che gridano il diritto di tutte e tutti di avere pieno accesso a tutte le attività sociali, sportive, professionali di studio che la società può offrire.

Lo studio è stato condotto in via sperimentale, raccogliendo dati, fotografie, filmati e interviste online, organizzando call con atleti, coach ed esperti da diverse regioni italiane e d’oltreoeano, e ha previsto, infine, due weekend di lavoro diretto sul campo, in palestra, con una ginnasta amputata, con l’obiettivo di preparare il programma regolamentare previsto da una competizione federale.

Il lavoro ha portato i suoi primi frutti, e la ginnasta ha ricevuto l’autorizzazione, da parte della Federazione Ginnastica d’Italia a competere durante la manifestazione Ginnastica in festa 2023, a Rimini, per la finale nazionale del Campionato individuale e a squadre Promogym, del settore Ginnastica Per Tutti.

Portare avanti l’ambizione di veder riconosciuta un’ulteriore disciplina sportiva come sport paralimpico, permettendo a più persone di poter concorrere per il sogno olimpico, vuol dire, in qualche modo, contribuire ad attuare quanto previsto dall’art.3 comma 2 della nostra Costituzione, eliminando, per il tramite dello sport quegli ostacoli che: “[…]limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti[…], dando piena realizzazione al principio di eguaglianza sostanziale in esso contenuto.

Un sondaggio condotto nell’ambito di questo lavoro di tesi nei mesi di marzo e aprile 2022 ha inoltre messo in luce come l’agonismo in generale, e la ginnastica acrobatica in particolare, siano un desiderio di molte e molti disabili fisici, sportivƏ e non. Il sondaggio ha raccolto le risposte di 36 intervistati e intervistate, raggiuntƏ tramite il social network Facebook, attraverso gruppi dedicati proprio a persone con disabilità fisiche. Ciò che è altresì emerso è la carenza di un’offerta o di comunicazione dell’offerta poco adeguata alla domanda: la maggior parte delle intervistate e degli intervistati non conosce strutture sportive attrezzate per accogliere atletƏ disabli fisicƏ.

I prossimi passi necessari riguarderanno non solo lavorare collegialmente personale medico e sportivo per costruire una classificazione che tenga conto delle diverse condizioni di disabilità fisica e per adattare, di conseguenza, i programmi tecnici e competitivi, bensì di spingere a livello sanitario nazionale affinché venga aggiornata il nomenclatore, che consente a chi ne abbia bisogno, di ottenere delle protesi funzionali per lo svolgimento delle attività quotidiane, e riconosca il diritto ad ottenere tutti i supporti fisici necessari per la pratica sportiva anche agonistica.

Questo lavoro vuole sostenere anche questa battaglia, mettendo da parte un’ottica medicalizzante e abilista che relega le persone con una disabilità al ruolo di “pazienti con una patologia da curare dimentica troppo spesso la persona, che si cela dietro la disabilità e che dovrebbe invece essere vista prima della disabilità. Proviamo a dar voce a tutto ciò.

Non sarà semplice, ma è una sfida che vale la pena raccogliere.