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Oksana Chusovitina Tokyo 2020: si ritira la leggenda della ginnastica artistica

Oksana Chusovitina si ritira dopo le Olimpiadi di Tokyo.

La mancata qualificazione per la finale della sua specialità, il volteggio, ha messo un punto a una vita da record. 8 presenze consecutive alle Olimpiadi (sin da Barcellona 1992), 29 anni di carriera internazionale, 4 le diverse Nazioni rappresentate da lei nelle varie edizioni , 1 medaglia d’argento al volteggio a Pechino 2008, 46 anni.

46 anni, ginnasta olimpica.

Proprio così. 46 anni.

Viviamo in una società basata su un’ideale di vita sempre più orientato all’eterna adolescenza, sia esteticamente che come de responsabilizzazione collettiva. La moda e l’industria chirurgica vorrebbero le donne come eterne bambine. Varcata la soglia dei 25 anni le ragazze vengono esortate a temere rughe, invecchiamento e a correre contro il tempo e il ticchettio dell’orologio biologico.

46 anni. Ma i trent’anni non erano i nuovi 120?

No. Oksana ha stravolto le regole del gioco e ha rimesso tutto in discussione. E dovremmo provarci anche noi.

A 25 anni sei vecchia.

La ginnastica è uno sport in cui le donne devono esplodere presto. Più si è minute, maggiore sarà la dinamicità degli elementi acrobatici, più si è biologicamente giovani, più si sarà flessibili. 

Le piccole ginnastine promesse dell’agonismo, cominciano a lavorare seriamente a 5 anni per poter debuttare a 8 anni in Federazione, sanno che prima dei 13 anni dovranno far vedere chi sono per poter anche solo sognarla un’Olimpiade.

A 20 anni sei vecchia. Nella ginnastica si cresce con questo mantra. Una condanna, una spada di Damocle che ti pende sulla testa sin da bambina.

Donna, prima che ginnasta.

E invece Oksana a 46 anni, con un figlio 22enne che ha lottato contro la leucemia, vincitrice della Coppa del Mondo – Doha 2021, un debutto da ragazzina con la divisa dell’Unione Sovietica, a Tokyo ha detto la sua ancora una volta,

Non si è risparmiata, e nonostante il podio sia svanito, porta a casa una medaglia ancor più importante: un messaggio di incredibile forza e determinazione per tutte le donne, non solo ginnaste e atlete. Per chi è ancora viva ma si sente finita, per chi ha paura di essere troppo vecchia per riprendere gli studi, o per cambiare lavoro, o per uscire da un matrimonio violento, o per cambiare città, o per inseguire un sogno, o per fare un figlio, o per indossare un abito rosso. O semplicemente, troppo vecchie o troppo stanche per amarsi e vivere. Vivere, facendo ciò che si ama.

Come la ginnasta italiana Adriana Crisci (ultima Coppa di Serie A disputata nel 2017, a 35 anni) e l’immensa Vanessa Ferrari che proverà a portare a casa proprio in questi giorni la tanto agognata medaglia olimpica. Donne, prima che ginnaste. Donne da leggenda.

E proprio per lei, la leggenda Oksana, il mondo della ginnastica si è fermato per celebrarla: alla sua gara giudici, tecnici, coach, avversarie, tutto lo staff dell’organizzazione si è fermato per applaudirla. Anche Le gare ad Ariake sono state momentaneamente sospese per omaggiarla.

Oksana Chusovitina si ritira, non la vedremo a Parigi 2024, ma dobbiamo ringraziarla, perché ci ha mostrato che potremmo anche invecchiare, ma prima di essere delle anziane signore, continueremo ad essere donne e persone in primis, con le nostre passioni e la voglia di fare.

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